1936-'37: La
lazio fa il ..sorpasso
Inizio 13 settembre '36, fine 16 maggio '37. Vince di nuovo il Bologna con
42 punti. Grossa novità, la Lazio è seconda con 39 punti, poi
Torino, Milan e Juventus. La Roma è al decimo posto, punti 27.
Squadra titolare: Masetti, Monzeglio, Allemandi, Frisoni, Bernardini, Gadaldi,
Cattaneo, Serantoni, Di Benedetti, Mazzoni, D'Alberto. Riserve: Fusco, Subinaghi,
Tomasi. Allenatore: Barbesino. Campo: Testaccio.
Partite vinte 7, pareggiate 10, perdute 13. Gol segnati 36, incassati 45.
Arrivò alla finale di Coppa Italia che si svolse per eliminatorie parallelamente
al campionato: fu battuta in campo neutro dal Genova, 0-1.
Il miracolo della stagione precedente, dovuto probabilmente a una impennata
di orgoglio dopo la fuga di Guaita e Co. e il ritiro del generoso presidente
Sacerdoti, non si ripetè. A distanza di tanti anni chi esamina il successivo
comportamento della Roma è costretto a concludere che il torneo '36-'37
segnò l'inizio di dolenti note, mai fino ad oggi del tutto superate:
salvo ovviamente la trionfale annata dello scudetto '41-'42.
Eppure la nuova dirigenza aveva acquistato elementi di discreta fama, come
Mazzoni, Prendato e il battagliero Serantoni per limitarci ai più noti.
Senza contare che i giallorossi con Masetti, Monzeglio e Allemandi disponevano
di una difesa da nazionale. Si avvertirono però le conseguenze della
cessione di Ferraris mentre Silvio Piola faceva faville nella Lazio molto
contribuendo al clamoroso secondo posto. Calarono elementi preziosi, come
il testaccino Tonino Fusco, amatissimo dai tifosi per la generosità
di cui fu sempre prodigo benché non rientrasse quanto a fisico nella
categoria dei giganti (però petto e cuore erano da campione). Lo stesso
Bernardini sembrò subire frequenti crisi di scoraggiamento. A fine
stagione il bravo e serio Barbesino pagò per tutti.
Motivo di disagio fu infine, senza dubbio, la marcia trionfale degli aborriti
rivali biancazzurri. Non valsero i quattro punti strappati dai giallorossi
nei derby. Il secondo, febbraio 1937, provocò di nuovo gravi incidenti
e scambi di percosse tra i giocatori. Occorse l'intervento dei carabinieri.
Le inevitabili gravi punizioni furono il colpo di grazia per la Roma.
Tratto dal libro AS Roma da Testaccio all'Olimpico (libro edito nel 1977)
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